mercoledì 30 dicembre 2015

Sessione 71 - 28.12.2015 - La battaglia dei 6 eserciti

22 Theeselar 604 - Giorno 121

Come vengono colpiti dalla palla di fuoco i cavalieri imepriali partono velocemente al galoppo e le truppe di arcieri e fanteria avanzano. I silenti si preparano a dar battaglia mentre gli avventurieri restano ancora un po' nelle retrovie approfittando della potenza dei loro incantesimi. I cavalieri abbassano le lunghe lance e piombano sul clan devastandone le prime fila con una carica devastante mentre gli arcieri scoccano sui nani una nuvola di freccie. La tempra nanica e la dura scorza dei cinghiali mannari resistono molto bene ai colpi e i duergar avanzano, facendo spazio ora a Folken e compagni e si gettano nella mischia. Con l'arrivo della corazzata fanteria il campo di battaglia è un nuvolo quasi indistinguibile di sangue e ferraglia, tanti ne cadono e tanti si apprestano a colpire con le spade sguainate.
Mentre Magnus si trova nel paradiso della sua furia omicida, Aranel nota strani nemici spuntare dal nulla: è quasi sicura che quel guerriero lo abbia già ucciso, quel cavallo era già stato abbattuto da Araton, come è possibile che sia ancora in grado di combattere così lacerato?
La risposta arriva immediata dallo squillo di trombe degli arcieri, che volto il fronte sul lato opposto tendono impauriti gli archi contro un'orda di scheletri e non morti di ogni tipo che stanno avanzando.
Su tutti svetta inconfondibile lo scheletro dell'enorme drago bianco ucciso solo qualche giorno prima, accompagnato al fianco da un'orrida creatura tenebrosa. Hordar mano di fuoco aguzzando la vista distingue le nefaste sembianze di Lichsteiner, il perfido necromante che si accompagnava alle progenie che hanno invaso la sua amata città, Leogorad. Al fianco dell'orda dei non morti marcia inspiegabilmente anche una truppa di orchi bavosi.
In mezzo al campo di battaglia vengono risvegliati i caduti che ora attaccano indistintamente ex amici e nemici. Col nuovo comune pericolo le truppe imperiali concentrano i loro attacchi sui non morti, seguiti poi da tutte le altre truppe coinvolte che compongono in questo modo un fronte comune contro l'orda.
Mentre sono impegnati a uccidere una seconda volta i morti che sono stati animati dal negromante l'orda avanza, appena scalfita dalle frecce imperiali. Il drago e Lichsteiner si gettano nella mischia scompigliando le fila e seminando il terrore. I cavalieri puntano dritti gli orchi, ma le bestiacce si rivelano incredibilmente resistenti. Anche i silenti corrono a dar man forte a chi poco prima li aveva assaliti teremendamente, coprendo il fianco da un gruppo di scheletri.
Nella bolgia frenetica di sangue che schizza e ossa che vengono rotte Magnus alla vista del lich estrae la spada Durindana e continua a combattere con quella finchè non sente nella sua testa il richiamo "portala a me". Il barbaro resiste una prima volta, ma poi fa cadere la spada, che presto scompare insieme al lich. Fanteria, avventurieri, nani e arcieri concentrano gli attacchi sul drago e infine le gigantesche ossa cadono inanimate al suole, ma Lichsteiner ha già avuto il tempo di passare al comando di un'altro gruppo di non morti che devasta gli arcieri.
Sull'altro fronte del campo di battaglia i cavalieri combattono con fervore, ma gli orchi sovrastano numericamente la truppa già provata dallo scontro precedente e vengono infine annientati.

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