mercoledì 9 dicembre 2015

Sessione 63 - XX.XX.2015 - Pesca d'oro

14 Theeselar 604 - Giorno 113

Lo stesso fuoco che i   prima ha ucciso il drago adesso viene usato per sciogliere il ghiaccio e Folken evoca una piovra immonda che coi suoi tentacoli recupera dal laghetto che viene formandosi tutta la fortuna che si accumula sul fondo. Dashmil, da abile lavoratore di pelli di drago, ricava dalle ali dei grandi sacchi che Magnus può caricarsi sulle spalle per contenere il tesoro, poi passa a scuoiare per prendere la preziosa pelle di drago. Esplorando la tana notano diversi simboli di Tiamat e anche un altare dedicato alla malvagia divinità. Luthiel intanto analizza la strana spada che la dragonessa aveva tentato di portare via: si tratta di Durindana, la mitica spada appartenuta al chierico Ardtan, la cui tomba avevano trovato profanata qualche mese prima.

15 Theeselar 604 - Giorno 114

Scendono volando dalla parete ghiacciata e a terra trovano ad aspettarli Corinna che è stata mandata da Kolyma a verificare la situazione. Apprende felicemente che il drago è stato ucciso, quindi racconta la difficile situaizone in cui si sono trovati: Xenja effettivamente li ha condotti a una città scavata nel ghiaccio, ma come sono entrati sono stati assaliti da molte progenie bianche. Per quanto riguarda le progenie riuscivano a fronteggiarle bene, ma un potentissimo nemico si è palesato: un gigante mezzo drago che ha ucciso molti loro compagni e li ha messi in fuga. Ora Kolyma e i pochi rimasti sono arroccati dentro un avamposto non lontano da lì, allora si avviano insieme a lei. Duman si allontana sapendo che la sua trasformazione in lupo mannaro è imminente
All'avamposto sono rimasti solo Kolyma, Mel e il giovane chierico Vitalic. Aspettano di riprendere le forze e che Duman torni dalle sue peregrinazioni, quindi fanno i turni di guardia per la notte.

16 Theeselar 604 - Giorno 115

Devono attendere ancora un giorno Duman, nel frattempo Vitalic si dimostra sempre più curioso verso Luthiel, nonostante consideri il suo un credo troppo malvagio ne apprezza molti punti in comune col suo, ma soprattutto ammira il grande potere in battaglia che la chierica dimostra di avere.

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